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Per incentivare la raccolta differenziata ai cittadini verranno ridotte le tasse, è questo l’obiettivo che l’Unione Europea si pone per tutti gli stati membri.
Il modello Svedese
La Svezia ha già accolto la proposta, con una campagna per evitare gli sprechi e rispettare l’ambiente.
Il Ministero Svedese delle Finanze ha proposto un disegno di legge in base al quale i cittadini che riparano gli oggetti di uso comune anziché eliminarli, nello specifico gli elettrodomestici, avranno una riduzione viva sulle tasse.
Il T.S.D.D. e il caso dell’Italia
Sulla falsariga svedese anche in Italia per i comuni che realizzano i massimi per quanto riguarda la raccolta differenziata è previsto uno sconto sulle tasse del 20%. Sconto che si ripercuote direttamente sulle tasche dei contribuenti italiani che si vedono ridurre, o aumentare nel caso dell’aumento dei rifiuti, le tasse legate al servizio, cioè: la T.A.R.S.U. o la T.I.A.
Con queste due imposte i comuni recuperano i fondi per pagare i servizi di smaltimento rifiuti tra cui il T.S.D.D. (il Tributo Speciale per il Deposito in Discarica dei rifiuti).
L’importo di quest’ultima tassa varia in base alla quantità e al tipo di rifiuti prodotti. In poche parole tanto più è il quantitativo di rifiuti prodotti e tanto più sono inquinanti, tanto più sarà l’importo della tassa per il Comune stesso e di conseguenza per ogni cittadino.
Il principio che sta alla base della tassa speciale per il deposito di rifiuti in discarica (il T.S.D.D.) è perciò è: “se inquini paghi di più, se differenzi e ricicli risparmi“.