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Discarica Materiali Isolanti Roma

    isolanti

    Indice:

    Che cosa sono i materiali termoisolanti?

    I materiali termoisolanti hanno la capacità di attutire i rumori e di isolare l’aria calda prodotta dal riscaldamento e quella raffrescata prodotta dai condizionatori.

    I materiali più utilizzati per questo scopo sono la lana di vetro, la lana di roccia ed il poliuretano che hanno la facoltà di inglobare grosse quantità di aria, grazie alla loro struttura macroscopica.

    Nel campo dell’edilizia, i suddetti materiali trovano largo impiego anche perché il loro costo è davvero minimo e non peccano mai a livello di efficienza.

    Ci si domanda spesso, se è davvero pericoloso lo smaltimento di questi rifiuti e la risposta arriva dalla IARC ‘International Agency for Research of cancer’ che afferma che solo i materiali biopersistenti di gruppo B2 possono essere considerati cancerogeni.

    In questa classifica non rientrano la lana di vetro e la lana di roccia comunemente usata come materiale isolante, ma solo alcune lane adoperate per scopi particolari.
    Lo smaltimento della lana di vetro e della lana di roccia deve essere eseguito a norma di leggeanche se le sostanze non possono considerarsi pericolose per l’incolumità umana.

    Quali pericoli comporta lo smaltimento dei materiali isolanti

    Anche se è stato confermato che la lana di roccia e la lana di vetro non sono cancerogene, non bisogna sottovalutare altri danni che potrebbe apportare alla salute degli esseri umani.

    La lana di roccia e di vetro rientrano nei limiti della sicurezza solo quando sono ricoperte con le intercapedini che, nel caso dovessero deteriorarsi, comporterebbero una fuoriuscita del materiale da isolamento.
    In tal caso, potrebbero verificarsi situazioni di rilascio di alcune micro particelle, in seguito ad urti o strofinamento.
    Le particelle fanno parte degli alluminati e silicati e, se vengono inalate, possono provocare disturbi seri alle vie respiratorie.

    Se i siliconati e gli alluminati si depositano sulla cute o finiscono inavvertitamente negli occhi, possono causare forti irritazioni e abrasioni alla pelle.

    Pur essendo state classificate nel gruppo 3 dalla ‘IARC’, la lana di roccia e la lana di vetro devono essere smaltite a norma di legge da una ditta che si occupa di Smaltimento e Trasporto in discarica autorizzata di materiali isolanti.

    Solo un’azienda autorizzata potrà occuparsi di questo servizio con attrezzature idonee e le corrette metodiche che si avvicinano a quelle utilizzate per la raccolta dell’amianto friabile.

    Come viene effettuato lo smaltimento di questi materiali?

    L’attuale giurisprudenza prevede che lo smaltimento di lana di roccia, lana di vetro, poliuretano ecc avvenga con le metodiche destinate ai rifiuti speciali.

    La ditta che si interessa di Smaltimento e Trasporto in discarica autorizzata di materiali isolanti dovrà essere interpellata da quelle aziende che durante il corso della loro attività lavorativa producono questo tipo di rifiuti speciali ma anche da privati che dismettono le tettoie.

    Come menzionato precedentemente, ogni operazione è potenzialmente pericolosa e il personale autorizzato dovrà procedere con la dovuta cautela sia durante le operazioni di smontaggio che durante quelle di imballaggio.
    Gli operatori specializzati sono provvisti di protezioni individuali e di macchinari idonei, per salvaguardare la loro incolumità e quella delle persone presenti nell’area dove si effettua la raccolta.

    Lo smaltimento deve avvenire anche per il poliuretano anche se esso viene considerato uno dei materiali più eco-friendly, ma è necessario che a fine ciclo di vita, questo materiale possa essere riciclato per aiutare l’ecosistema.
    La ditta Smaltimento e Trasporto in discarica autorizzata di materiali isolanti provvederà a trasportare i prodotti poliuretanici rifiuto dei cantieri, delle fabbriche o della demolizione degli stabili, presso gli impianti autorizzati che provvederanno alle varie tecniche di riciclo.

    Anche il poliuretano, infatti, come tutte le altre plastiche, ha un valore intrinseco che può essere ‘ricatturato’.
    Attraverso l’incinerazione, il rifiuto può diventare fonte di energia mentre con il processo della glicolisi è possibile riottenere i polioli cioè le materie prime che occorrono per lo stampaggio del poliuretano.
    Tramite la polverizzazione, invece, si possono produrre pannelli per l’isolamento termo-acustico.

    La frantumazione è un’altra tecnica di riciclo che riduce in scaglie il poliuretano di rifiuto ed esse verranno utilizzate per la produzione di pannelli utili in arredamento e in tutti quei casi dove si prevede forte esposizione all’umidità, come nel settore nautico.