Roma è una città unica al mondo, con le sue bellezze e la sua storia, che attira decine di milioni di persone all’anno come semplici turisti o come partecipanti ad eventi o manifestazioni; tutte queste persone aumentano in modo considerevole la produzione dei rifiuti in quanto si vanno a sommare ai 2,5 milioni di residenti ed ai 1,3 milioni di pendolari che giornalmente vivono nella Capitale.
Roma, al pari delle altre città italiane, ha inoltre segnato un incremento di 0,5 punti percentuali nella differenziazione dei rifiuti sia per quanto riguarda il materiale inerte (carta e cartone, plastica,vetro e metallo) che del cosiddetto “umido” (scarti alimentari e vegetazione) passando dal 44,4% al 44,9% ed un aumento del recupero di materiale dai rifiuti urbani residui che sono stati destinati ai trattamenti specifici.
L’azienda municipalizzata, anche se con molte difficoltà derivanti dalla precaria condizione finanziaria, si sta attrezzando per aumentare la sua capacità organizzativa sia per fronteggiare questo lento ma continuo aumento degli scarti (con particolare riferimento ai rur) e del loro recupero anche in occasioni eccezionali quali eventi (sportivi, culturali e religiosi) o situazioni vacanziere brevi sia da un punto di vista interno con una riorganizzazione della raccolta e del trattamento dei rifiuti e del personale, ma soprattutto sta effettuando serie valutazioni da un punto di vista istituzionale insieme al Comune di Roma ed alla Regione Lazio per poter programmare l’apertura di due nuovi impianti di compostaggio aerobico che aumenterebbero di circa 5 volte la capacità di trasformazione e recupero della parte organica passando dalle 25 tonnellate annue a quasi 145 tonnellate all’anno.