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Il miglior rifiuto è quello che non si produce

    E’ stata creata una gerarchia nella gestione dei rifiuti, ovvero la priorità fra le opzioni di trattamento e di recupero, rappresentata come una piramide rovesciata.

    In cima alla piramide c’è la prevenzione: ridurre la quantità dei rifiuti, il loro peso e la loro pericolosità. Questo deve essere il primo pensiero di ogni cittadino e di chi produce questi beni.

    Piramide dei Rifiuti
    Piramide dei Rifiuti

    Subito dopo la prevenzione c’è la preparazione per il riutilizzo: una bottiglia di vetro, ad esempio, possiamo prima di tutto riutilizzarla. Basterà ripulirla e sterilizzarla per un uso successivo, senza che quel vetro venga fuso e convertito in un altro oggetto.

    Poi si penserà al riciclo: indispensabile è recuperare i materiali. Il rifiuto può ritornare un prodotto, magari assumendo forma e utilizzo completamente diverso dall’origine. Una lattina potrebbe trasformarsi in una splendida bicicletta così come un indispensabile termosifone; il ferro potrebbe essere utile se trasformato in tondini per le strutture del cemento armato, o ancora una bottiglia di plastica potrebbe diventare la materia prima della tua calda coperta di pile. Anche i rifiuti organici vengono riutilizzati, trasformandoli in ottimi concimi naturali.

    Se non abbiamo più rifiuti da riciclare possiamo pensare ad altre forme di recupero, come la possibilità di ricavare energia elettrica o termica da essi. Questo è possibile grazie ad impianti appositi, come i termovalorizzatori, dove l’energia ricavata potrà sostituire gran parte di quella generata dai combustibili tradizionali.

    L’ultima spiaggia è lo smaltimento rifiuti, quelli da cui non ci si può ricavare nulla. Dobbiamo cercare di gettare in questo contenitore solamente il minimo indispensabile, in quanto andranno nelle discariche che, al momento, sono tutte molto piene.

    Questa piramide è stata a mio avviso un’idea geniale ma ci sono dei punti che ci lasciano un po’ perplessi.

    Non tutti i materiali riciclabili sono riciclabili

    Quante volte vi siete trovati a dividere i rifiuti e non capire in quale contenitore metterli?

    Vi sarete trovati con una confezione di carta ma con l’interno in alluminio, oppure con un involucro di plastica troppo sporco da pulire bene, o ancora con rifiuti per l’80% plastica e il 20% carta. Che dramma!

    Questi rifiuti sembrano riciclabili ma in realtà non lo sono.

    La plastica, ad esempio, deve essere omogenea, pulita e di buona qualità, altrimenti non può essere riciclata e rischia di contaminare tutto il resto.

    In altre parole, il criterio della gerarchia dei rifiuti è ottimo ma deve essere applicato con buon senso.

    Quando differenzi i rifiuti controlla sempre sul retro se sono riciclabili. In questo modo contribuirai a migliorare l’ambiente e ad ottimizzare il loro utilizzo.