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Problema rifiuti: risolvibile o no?

    Il problema dello smaltimento dei rifiuti è fondamentalmente nato con l’uomo stesso, ma solo con la nascita della società moderna ha cominciato a farsi sempre più pressante diventando uno dei maggiori problemi del mondo. Questo perché rispetto al passato siamo tutti un po’ “viziati” acquistando prodotti pronti, imballati più volte, e ci ritroviamo così immersi da contenitori e confezioni da dover smaltire.

    Fare la giusta raccolta differenziata inizialmente non è così semplice, vi capisco, bisogna avere l’accortezza di controllare ogni singolo materiale per sapere in quale cassonetto gettarlo.

    Non siamo un popolo paziente e in poco tempo ci ritroviamo a gettare tutto in un’unica busta facendo del male all’ambiente e a noi stessi.

    Basterebbe resistere qualche periodo per far diventare questa pratica una quotidianità e diventerà così un gesto automatico.

    Le discariche sono ancora oggi le più utilizzate per lo smaltimento dei rifiuti, soprattutto nei paesi più industrializzati. Il materiale finirà poi negli inceneritori, tutte le sostanze tossiche si dissolveranno nell’aria e sarà impossibile non respirarle.

    E’ scientificamente provato che un corretto smaltimento dei rifiuti e il riuso, accompagnati ad una prevenzione nella produzione iniziale, porta all’aumento di posti di lavoro distribuiti in modo omogeneo, alla diminuzione dell’inquinamento, all’abbassamento dei costi per gli enti locali nonché alla riduzione delle tariffe per cittadini ed imprese.

    La differenziata possiamo non solo riciclarla per ottenere nuovi materiali ma anche utilizzarla per ottenere energia elettrica, risparmiando tantissimi soldi. Ma bisogna tener sempre in mente un concetto: qualunque soluzione venga presentata, essa non potrà mai essere considerata universalmente valida, poiché ogni realtà è a se stante.

    Un quesito da risolvere in Italia, e a Roma, è la tassa dei rifiuti: siamo il paese che paga di più ma che ha meno impianti. Come è possibile tutto questo?

     

    Tasse care ma pochi servizi. Come l’Italia ha intenzione di gestire tutto ciò? Una delle tante risposte che è

    stata data è: “Applicando i criteri dell’economia circolare.”

     

    Risposta valida ma solo in parte, perché i rifiuti di domani dove il mettiamo? Costruiamo nuove isole ecologiche? Nuovi

    termo-valorizzatori?

    A questo una risposta ancora non c’è.

     

    Da sottolineare è che noi italiani sottovalutiamo troppo le nostre capacità e sopravvalutiamo quelle degli altri paesi.

    I nostri commenti sono spesso: “Loro si che sanno tenere le città pulite!”, “Da loro sì che funzionano i servizi pubblici!” oppure “Loro sono più bravi nella raccolta differenziata! Riescono a risparmiare grandi quantità di denaro.” Tutti pensano che l’Italia non sia in grado di gestire al meglio la situazione dei rifiuti.

    In parte è così, perché non abbiamo abbastanza termo-valorizzatori come gli altri paesi e facciamo fatica a raggiungere almeno il 40% di rifiuti correttamente differenziati.

     

    Ma vi siete mai chiesti perché succede questo? Non è giusto affermare che non siamo capaci, è più giusto dire che non ci applichiamo come invece dovremmo. Purtroppo le cose non si fanno da sole, basta solo buona volontà e determinazione.

    Per capire questo concetto dobbiamo metterci davanti questo paradosso: alcuni paesi, come Svezia, Svizzera e Germania in un anno accumulano solamente il 2% di rifiuti non riciclabili destinati alle discariche; altri paesi come la Croazia e la Lettonia circa il 90%. Leggendo questi dati non pensate come me che si tratta solo di volere un mondo più pulito?

     

    Se alcuni ci riescono perché allora non ci proviamo tutti?

    Saremo più contenti noi ma soprattutto l’ambiente stesso.